Terence Hill ritorna in sella. Il 7 e il 14 sul set di Doc West

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  1. solosmcv
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    Sarà un detto popolare, ma a quanto pare è proprio vero che il primo amore non si dimentica mai. Così, quando sembrava che il western all'italiana fosse orma una parentesi chiusa, ecco che arriva su Canale 5 la miniserie Doc West, con uno dei protagonisti più amati dal pubblico, alias Terence Hill. Dunque, dalla bicicletta di Don Matteo ecco il ritorno al cavallo. E per farlo, Hill ha scelto la 66esima Mostra di Venezia, nella quale presenta il suo nuovo film.

    Dunque, lo spaghetti western non è finito. Anzi. "Il ritorno al western - spiega Hill in un'intervista all'Agi - è felicità: non solo per me, ma anche per tanta gente che dice di esserne felice. In molti mi hanno chiesto 'quando torni ad andare sul cavallo anziche' in bicicletta? Ecco, ci siamo!".

    La pellicola, che sarà in onda su Canale 5 lunedi' 7 e lunedi' 14 settembre in prima serata, è aggrappata alla più fedele tradizione dei western italiani dal grande spirito americano con il massimo rispetto di tutti i canoni del genere. Anzitutto, l'ambientazione. Doc West, infatti, è stato pensato, costruito e girato in alcuni degli scenari più classici del genere: l’ovest americano, intorno agli altipiani di Santa Fè (New Mexico).

    Poi uno splendido cast, quasi tutto italiano, e diretto da Giulio Base. Ad affiancare Terence Hill in questa avventura ci sono Ornella Muti, Paul Sorvino, Clare Carey, Mary Petruolo e un cavallo non meno famoso: Casey, il magnifico frisone cavalcato da Antonio Banderas in Zorro.Quanto alla trama, è una storia per tutta la famiglia che racconta di un eroe solitario, buono che riesce a vincere un senso di colpa che si porta dentro da anni. E' il racconto di un medico macerato dal dolore per avere involontariamente causato la morte di un uomo che trova l'occasione di rinascere a nuova vita. Anche in questo caso, come nei film che lo hanno reso famoso, Hill-Doc è affiancato da una figura massiccia che ricorda quella di Bud Spencer: il suo partner in questo caso è Paul Sorvino. ''La forza di questa storia è aver dato un passato al mio pistolero - spiega Hill - Avevo rinunciato all'idea di fare western, perché l'eredità di quanto fatto in passato era pesante ma Doc West è una scommessa che mi sono sentito di giocare. E' una via di mezzo fra Il mio nome è Nessuno e Trinità. Rispetto ai film di allora però non si ride, si sorride. I tempi sono diversi, il pubblico è diverso''.

    Terence è coregista insieme a Giulio Base, che ammette di aver attinto dai grandi del passato: ''Le inquadrature strettissime sul volto - dice Base - sarei stato un pazzo se non le avessi usate: è un omaggio a Sergio Leone a cui non potevo rinunciare''. E poi, una previsione: "'Credo che il film possa essere apprezzato - conclude - perchè il ritorno di Terence è una gioia per tutti'' .
     
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0 replies since 7/9/2009, 00:07   39 views
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