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Resta la Champions in corso, perché tra un anno, almeno stando a quel che dice la classifica di oggi, tornare nell'Europa dei grandi è quasi impossibile. Contro il Bayern Monaco, martedì sera, la Fiorentina di Prandelli si gioca tutto. Tutta una stagione, ma anche un'occasione grande così di entrare nella storia del club viola. Serve però una reazione, perché, conti alla mano, i viola hanno vinto una sola partita nelle ultime otto disputate.
Si parte dal 2-1 dell'andata, che sarebbe anche un ottimo risultato se ci si dimenticasse per un attimo il modo in cui è scaturito. Il che, tradotto, significa gol di Klose in lampante fuorigioco e beffa firmata Ovrebo. Sta di fatto, però, che l'undici di Prandelli quest'anno ci ha abituato a grandi imprese in Champions. Ne sa qualcosa il Liverpool, sballottato dai viola come una squadretta qualunque, e lo sa pure il Lione, cui i viola hanno strappato il primo, meritatissimo, posto nel girone.
Solo, e non è un dato da sottovalutare, la Viola deve trovare la forza di rialzare la testa. Di "sopportare" le assenze pesantissime di Gamberini e Mutu - quanti guai da quando non giocano... - e di ritrovare lo smalto di Jovetic, Vargas e Gilardino. Giocatori imprescindibili per questa squadra. Il montenegrino, nelle ultime settimane, ha ballonzolato tra le linee di centrocampo e attacco senza trovare davvero lo spunto giusto. Il Gila, gol al Milan a parte, sembra un po' troppo abbandonato a se stesso là davanti e quando arriva al tiro sembra troppo stanco. Vargas, infine, deve fare i conti con i problemi fisici che lo stanno frenando. Prandelli contro la Juve gli ha risparmiato quasi tutto il secondo tempo. Sa che il peruviano, sulla fascia, serve come il pane. Servirà contro il Bayern, tantissimo.
I quarti di Champions, comunque, restano alla portata. Sono lì da prendere. Per vendicarsi del Bayern e tornare a sorridere.
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Fiorentina, tutto sul BayernChampions ultimo obiettivo stagionale |
