Lakers-Celtics non finisce mai

Rivers-Artest, botta e risposta

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  1. coose
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    sempre Lakers contro Boston in Nba. Due mesi e mezzo dopo quella gara-7 che ha consegnato ai gialloviola il titolo numero 16 della loro storia e ai Celtics la terza finale persa contro la squadra di L.A., la rivalità più calda della Nba si arricchisce di un nuovo capitolo: la querelle a distanza tra Doc Rivers, coach di Boston, e Ron Artest, vulcanica (al punto da annunciare la volontà tra qualche anno di “provare a vincere il titolo dei pesi massimi di pugilato” e di voler interpretare il ruolo del cattivo nella saga di Twilight) ala dei Lakers.

    QUESTIONE DI UOMINI — Il sasso lo lancia per primo Doc Rivers in una lunga intervista al Boston Globe di qualche giorno fa, ricordando quanto abbia pesato nelle finali 2010 l’infortunio di Kendrick Perkins, il centro dei Celtics, in gara-6 (il 25enne in Nba dal 2003 si è rotto i legamenti del ginocchio destro e tornerà in campo solo a febbraio). “Con i Lakers dobbiamo congratularci perché hanno vinto – ha detto il coach dei Celtics -. Ma ancora non hanno battuto il nostro quintetto titolare. Il nostro quintetto contro il quintetto dei Lakers ha un anello. Dite loro di non dimenticarlo mai. Torneremo più forti che mai e Perk sarà in campo l’anno prossimo se ci sarà una gara-7”.

    GLI SCHIAFFI DI RON — L’affondo di coach Rivers non è piaciuto per nulla a Ron Artest, che dalla sua pagina su Twitter ha risposto per le rime al tecnico dei Celtics. “Boston ha perso dai Lakers perché Kendrick Perkins si è infortunato? – ha scritto Artest – Che dire allora del 2008 quando Bynum era infortunato, o di quest’anno quando era ancora infortunato? E che dire di Kobe che ha giocato con un dito rotto? O della difesa di Ron Artest, che secondo lo staff di Boston era troppo lento? Doc cerca sempre un milione di scuse. E poi i Lakers con Bynum sano nei playoff non hanno mai perso. Vedremo se la mia difesa sarà meno efficace quest’anno. Ma davvero Doc pensa che Boston batterà Miami a Est?”.

    SHAQ VS — A riscaldare la rivalità tra Boston e Lakers qualche giorno fa ci aveva pensato Shaquille O’Neal. L’ultimo arrivato in casa Celtics, tre titoli con i gialloviola tra il 2000 e il 2002, era tornato a colpire il suo bersaglio preferito: Kobe Bryant. “Mi scoccia il fatto che lui abbia vinto 5 anelli? Per nulla. Mi infiamma il fatto che Bill Russell ne abbia 11, o Kareem (Abdul-Jabbar, ndr) ne abbia 6. Non competo con gente che non gioca nella mia posizione. Mi scoccerebbe di più se fosse Tim Duncan ad averne 5. Non sono preoccupato di un tizio che ne ha 5 perché io l’ho aiutato a vincerne tre”. Il 30 gennaio 2011, il giorno della prima sfida stagionale tra Lakers e Celtics (la seconda sarà il 10 febbraio a Boston), è già segnato in rosso sul calendario, con buona pace di Miami e dei suoi tre re.
     
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