Sakineh, arrestati il figlio e l'avvocato

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    Sakineh, arrestati figlio e avvocato
    Farnesina: notizia da verificare


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    ROMA - L'Iran stringe la morsa su Sakineh Mohammadi-Ashtiani e sferra un colpo forse letale alle possibilita' di avere notizie sulla sorte dell'iraniana condannata a morte per adulterio e complicita' nell'omicidio del marito. Oggi alcune Ong iraniane hanno dato l'allarme annunciando che il figlio di Sakineh, Sajad Qaderzadeh, e il suo avvocato, Javid Hutan Kian, sono stati arrestati a Tabriz insieme a due giornalisti tedeschi ai quali stavano rilasciando un'intervista. Il fermo e' avvenuto all'improvviso, con una vera e propria irruzione di agenti dei servizi segreti nello studio del legale. Poche ore dopo, Teheran ha confermato l'arresto dei due reporter, rei di possedere ''solo un visto turistico e non i documenti necessari per dimostrare che sono giornalisti''. Sul figlio e sul legale di Sakineh
    e' invece calato il silenzio. A lanciare l'allarme, in principio, e' stata la portavoce del Comitato internazionale contro le Esecuzioni, Mina Ahadi, che ieri sera attorno alle 19 era al telefono da Francoforte - per dare una mano nella traduzione dell'intervista - con uno dei due giornalisti, quando le forze di sicurezza sono entrate nello studio. ''Cosa succede?...Devo riattaccare'', sono state le ultime parole del reporter prima che il collegamento telefonico cadesse. Da allora non si e' avuta piu' alcuna notizia dei quattro e non e' chiaro dove siano stati portati. E, questa mattina, la famiglia della donna ha confermato al blog francese di Bernard Henri-Levy, 'La regle de jeu', che il figlio Sajad da ieri sera non e' piu' tornato a casa. Mentre lo studio di Kian sarebbe stato chiuso dalle autorita' locali. Del resto, riporta il blog, il legale aveva avuto un primo avvertimento gia' sabato scorso: l'intelligence iraniana lo aveva interrogato per 12 ore intimandogli di non diffondere piu' notizie sulla sorte di Sakineh e minacciando di ritirargli la licenza nel caso non avesse seguito gli ordini. Sul fermo dei due reporter - che, secondo quanto riporta il quotidiano britannico The Guardian lavorano per la Bild am Sonntag, l'edizione domenicale del tabloid tedesco - c'e' invece la conferma ufficiale di Teheran. Il procuratore generale iraniano Gholamhossein Mohseni, senza rivelare la nazionalita' dei giornalisti, ha spiegato che i due stranieri sono finiti in manette perche' ''sono entrati nel Paese come turisti e hanno intervistato il figlio di Sakineh. Dall'inchiesta emerge che queste persone non sono giornalisti o almeno non vi e' alcuna prova che lo siano''. Immediata la reazione del ministero degli Esteri tedesco che ha attivato l'ambasciata a Teheran ''per scoprire cosa ci sia dietro questa vicenda''. E quello di oggi, non e' il primo 'incidente' tra Germania e Iran. Lo scorso gennaio, infatti, Teheran aveva annunciato il fermo, avvenuto il mese prima, di due diplomatici tedeschi con l'accusa di avere fomentato ''disordini'' durante le proteste nel giorno dell'Ashura. La notizia era stata pero' smentita da Berlino. L'arresto di Sajad e di Kian rischia di dare il colpo di grazia alle sorti di Sakineh . ''Se li hanno fermati oggi e' perche' la tensione non e' piu' alta come prima. Noi ce lo aspettavamo'', ha spiegato il portavoce di Iran Human Rights Mahmud Moghaddam secondo il quale ora, per l'iraniana, ''il rischio di essere giustiziata e' piu' alto''. La vita di Sakineh - ha aggiunto - ''dipende dalla pressione internazionale'' e per questo, il figlio e l'avvocato ''erano importanti perche' potevano informare il mondo di quanto le stia accadendo''. Ma da oggi, anche le loro voci sembrano essersi spente.
     
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0 replies since 11/10/2010, 19:38   8 views
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